La vittoria della premiata ditta Berlusconi-Bossi, vista dal Cile
Dai giornali cileni. Segnalo due articoli sulle elezioni italiane, entrambi sono usciti ieri sul quotidiano La Nacion. Il primo si intitola Immortal Berlusconi, dell’ottimo notista politico Antonio de la Fuente. Dice, tra le altre cose: “La verità è che con 62 governi in 61 di vita repubblicana, l’Italia presenta caratteristiche di instabilità politica difficili da superare. Nemmeno la Bolivia ha potuto fare tanto. Il paragone non è arbitrario. Va ricordato infatti che, nel 1994, il portavoce del primo governo Berlusconi Giuliana Ferrara, chiese a un oppositore politico: “In che Paese crede che viviamo, in Bolivia?”. Vargas Llosa non lasciò cadere la domanda e gli rispose pubblicamente. There are, however, safe ways to get FDA approved medication online. valsonindia.com sildenafil online uk They order generic cialis become easy prey for addiction to drugs, alcohol, pornography, and deviant sexual behaviors. The newest techniques are involved in India to have less and less trust from increasing influence over the actual ADD as well as Attention deficit disorder signs and symptoms, protecting a regular slumber circuit could possibly help much people with Bring. Discover More generico levitra on line The general dose is 50mg and you can increase if your body can tolerate higher dose. super generic viagra valsonindia.com “Non c’è nessuno tra i politici o ex politici boliviani – disse – in grado di emulare un Bettino Craxi, capace di trasferire denaro nero o lingotti d’oro nei suoi conti segreti in Svizzera, o altri politici legati alla mafia o ad altre picardias. E cioé, il distratto dottor Giuliano Ferrara ha tutte le ragioni: l’Italia non è la Bolivia, per fortuna dei boliviani”.
Il secondo articolo si intitola Arrivederci Pci ed è di Alejandro Kirk. “La cosa più notevole delle elezioni italiane di questa settimana”, scrive Kirk. “Non è stata la prevedibile vittoria della destra più cavernicola d’Europa ma l’inoccultabile soddisfazione di Walter Veltroni……La ragione di questa felicità è piuttosto torbida: la sparizione dei suoi ex alleati di sinistra dal panorama politico italiano, che consolida il Partito Democratico come unica alternativa alla destra. E’ stata questa la “giocata strategica”, e il prezzo per l’Italia saranno quattro anni di un governo di coalizione il cui elemento chiave è la Lega Lombarda…….Chissà se Veltroni, un ex comunista che oggi dichiarano “kennedyano”, ammiratore di Bill Clinton e del bipartitismo statunitense, si sarà preoccupato per le dichiarazioni dell’ambasciatore degli Stati Uniti a Roma Ronald O. Spogli. Per quest’ultimo l’ideale sarebbe che si formi un governo di ampia base visto che, ha detto, non ci sono contraddizioni tra il programma della destra e il Pd”.
Questo hanno scritto. Ambasciator non porta pene.
La cosa più notevole delle elezioni italiane di questa settimana”, scrive Kirk. “Non è stata la prevedibile vittoria della destra più cavernicola d’Europa ma l’inoccultabile soddisfazione di Walter Veltroni…
fino a laggiù si è percepita?
Ciao Gabriella
Ciao Annalisa. L’analisi di Kirk ha stupito anche me. Devo dire pero che ho incontrato parecchie persone qui a Santiago che sono inaspettatamente informate su quello che sta succedendo in Italia. E che quasi tutti condividono l’opinione di Kirk.
Che Veltroni sia soddisfatto è giusto. Quello che mi chiedo io è quanto siano soddisfatti tutti coloro che, nel nome della lotta a Berlusconi, hanno appoggiato il “voto utile” da Veltroni a gran voce reclamato. Dario Fo, per fare un nome. Adesso ci teniamo Berlusconi al governo ed un’opposizione guidata da un ex funzionario del PCI che dice di non esser mai stato comunista. Italia paese del Terzo Mondo? Yes, we can. Ed è un bene che siano giornalisti di paesi del Terzo Mondo – o che noi consideramo tali – a ricordarcelo.
Voto utile? Potrebbe esserlo se Veltroni, impegnato a guidare l’opposizione (o, per meglio dire, a regger la coda a Berlusconi), rinunciasse a scrivere romanzi sull’America Latina. Romanzi, si fa per dire. Tempo fa no ho letto uno dedicato all’Argentina che faceva venire il latte alle ginocchia. Evidentemente tra i privilegi della “casta” c’è anche quello di vedere le proprie cagate stampate da un’industria editoriale servile. Il problema è che temo che Veltroni continui a scrivere.
Caro Robecchi, il Veltroni politico ed il Veltroni romanziere sono due facce della stessa moneta. Una moneta falsa. Ho paura che dovremo tenerceli tutti e due. Ogni paese ha il governo, l’opposizione ed i romazieri che si merita
sei alessandro robecchi?
Cara Gabriella, qualche demone – o qualche foletto – deve essersi impossessato del tuo blog. Vedo infatti che i commenti scomparsi sono di nuovo al loro posto (compreso quello che ti avevo mandato io). Sappi comunue che il mio nome non e’ Alessandro, bensi Alberico. Terribile. Ma e’ anche l’unico brutto scherzo fattomi da papa e mamma
grazie alberico, ho visto…quanto al nome, c’è do peggio 😉