Caracas: psicosi e paure

Non voglio entrare nella polemica su Caracas tra Gennaro Carotenuto ed Ettore Mo. La mia è solo una opinione, o meglio una sensazione. Sono appena rientrata da Caracas, dove ho trascorso sei giorni per lavoro (insufficienti, è ovvio, capire una città così grande e complicata). Per sei giorni sono andata in giro un po’ ovunque (e cioé non solo ad Altamira e nelle zone considerate “sicure”), in autobus, in metro e in taxi, e non mi è in effetti successo niente. Nessuno mi ha assaltato, né rapito. Ma è vero che non mi è successo niente nemmeno a Rio, a Città del Messico, a Bogotà, a Medellin, che non per questo diventano meno pericolose.
L’impunità non è, di per sé, un buon indicatore. Nemmeno la paura lo è. The sexual experience and control gets better buy cheap levitra as time passes. Acai is due to its extreme antioxidant properties, Organic Acai also contains several elements that are essential for human health and beauty; amino acids, fiber, healthy fats, and other minerals shall make the vigorous and energetic action in bed. women viagra order This prescription generic levitra heritageihc.com ought to be taken an hour prior to making intimation and not more than necessary. On the same note, there’s considerable developed in the medical science has invented the medicine that is tadalafil vs cialis . E io, lo confesso, non ho mai avuto paura come a Caracas. Una costante, incontrollata sensazione di pericolo. Sarà l’età (più si va avanti con gli anni, più si è consapevoli di far parte del calcolo delle probabilità). O sarà il fatto che, delle decine di persone con cui ho parlato e che ho intervistato (chavisti e antichavisti, ricchi e poveri), non ce ne è stata una che non mi abbia avvertito dei pericoli della capitale, del rischio continuo di assalti, sequestri e omicidi, della violenza diffusa e per lo più impunita. I numeri parlano di Caracas come della città più violenta dell’America Latina, ma i numeri sull’AmLat non sono, in genere, affidabilissimi. E a me resta il dubbio di essermi lasciata contagiare dalla psicosi, e la curiosità di sapere quanto questa fosse fondata.

About Gabriella

Sono sarda. E tanto vi basti
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21 Responses to Caracas: psicosi e paure

  1. Al.Be. says:

    Nessuna psicosi Gabriella. Io vivo a Caracas e la città è davvero pericolosa. Non ho idea di che cosa sia la polemica tra Gennaro Carotenuto e Ettore Mo (link, please). Del primo intuisco solo che si tratta di un napoletano. E del secondo so solo che un famoso giornalista del Corriere della Sera. Chiunque dei due ha sostenuto che Caracas non è pericolosa ha torto marcio.

  2. Paola says:

    Ciao Gabriella, mi chiamo Paola e sono stata a Caracas lo scorso febbraio. Personalmente non ho avuto occasione d’aver paura, ma ho potuto constatare come ad aver paura siano davvero tutti i venezuelani. La sicurezza è una vera e propria ossessione, da far impallidire le fobie antiimmigranti nostrane. Un mio amico, che è di sinistra, dice che nei dieci anni di Chavez le cose sono, da questo punto di vista, molto peggiorate. Eppure la povertà è calata. Tu che ne pensi? Perché i programmi sociali di Chavez non hanno fatto calare la marginalità e il crimine?

  3. Gabriella says:

    Ciao Paola, dubito che la povertà sia calata. Il Venezuela ha un’inflazione del 40 per cento e i salari non sono di sicuro aumentati del 40 per cento…….è vero che la sicurezza è un’ossessione per i venezuelani, ma qualche ragione ce l’hanno. A presto.

  4. Antonio P says:

    condivido
    sono stato a caracas lo scorso dicembre per il referendum costituzionale.
    ho viaggiato abbastanza in giro per l’america latina e attualmente vivo a città del messico e posso confermare che la sensazione di insicurezza che ho percepito a caracas non l’ho mai avuta.

  5. Gabriella says:

    ciao antonio, è molto che non vado a D.F, mi piacerebbe sapere come ci si vive oggi.

  6. Antonio P says:

    non potrei farti un paragone col passato perche io ci son arrivato lo scorso anno e prima non so proprio come si vivesse.
    Per quanto riguarda l’attualita ti posso dire che si vive molto meglio fuori dal df ma come ben sai tutti alla fine finiscono al df per lavoro.
    la città è caotica e il traffico ti pregiudica le giornate, l’aria è inquinatissima e quasi irrespirabile. e per quanto riguarda gli episodi di violenza sono in crescita, si dice, rispetto al passato. A me nn è mai successo nulla però ti posso dire che camminando per il DeFectuoso non si sente la sensazione di insicurezza che si respira a caracas…
    per il resto però mi piacerebbe continuare a viverci perchè questa città ha un fascino che ti cattura…
    saluti

  7. Gabriella says:

    grazie antonio. è vero che è una città che cattura.

  8. anna says:

    a me hanno proposto di insegnare a caracas, nella scuola italiana, che consigliate?
    grazie

  9. Gabriella says:

    anna, io ti direi di andare. prendendo le dovute precauzioni. caracas è una città difficile ma interessante. e poi facci sapere.

  10. anna says:

    ritorno da voi!
    ebbene sì, anch’io contagiata dalla psicosi ho chiesto innumerevoli consigli.
    sulla sicurezza e sulla scuola di mio interesse.
    dove?
    all’ambasciata che carinamente mi ha consigliato di rivolgermi al consolato indicandomi un indirizzo mail e chiarendo che la scuola era di competenza del consolato.
    io, quindi, ho pensato bene di girare i miei quesiti al consolato.
    sono rimasta basita alla lettura di questa risposta:

    “Consulti la pagina del Ministero “viaggiare sicuri”.
    La (cita la scuola) è una scuola tradizionale, legalmente riconosciuta dallo Stato italiano, opera sotto la supervisone di un Direttore Didattico inviato dal MAE. E’ un punto di riferimento della collettività italiana in Venezuela da diversi decenni.
    Basta cosi’…. se non vuole grane stia nel suo paesotto…se ha bisogno di lavorare faccia come tutti noi e rischi un po’…dopo la malaria di mia figlia non mi spaventa piu’ niente nella vita…

    Il Console Luis Cavalieri”.

    commenti da fare?

  11. Gabriella says:

    cara anna, non c’è bisogno. si commenta da sola 😉

  12. Antonella De Bonis says:

    Salve! Vedo che in molti/e avete parlato di Caracas. Io sto cercando di andarci per febbraio. Minimo so di poterci rimanere per i tre mesi di visto ma, se durante questo periodo, potessi ache lavorare.,…(mi occupo di educazione/formazione).

    Mi potreste aiutare con dei suggerimenti, PER FAVORE Ragazze/i ?!!!

    Ciaoo e grazie mille.
    Antonella

  13. mari says:

    ciao… io vorrei andarci per settembre prossimo. qualcuno ha contatti o sa come si può insegnare italiano nelle scuole?
    grazie

    mari

  14. vale says:

    CIAO A TUTTI….SONO STATA A CARACAS PER 6 MESI…E DIRE CHE SONO INNAMORATA DI QUESTA CITTà è DIRE POCO…FORSE NON è LA CITTà PIU SICURA DEL MONDO..MA CALCOLANDO CHE…A VOLTE BASTA uscire di casa xke ci succeda qualcosa…direi che tante paranoie sul pericolo o meno vadano dimenticate…non solo oltre oceano si èim pericolo…quindi…guardiamo anche gliu aspetti positivi di questa città…e non avremo piu tempo x le paure!

  15. Luis Cavalieri says:

    Sono il Console Luis Cavalieri. Senz’altro avro’ menzionato nella mia conversazione telefonica il fatto che chi, come noi diplomatici, va all’estero è soggetto a rischi che in Italia non esistono – e il caso di mia figlia Carolina, che a 10 anni ha preso la malaria nella mia precedente Sede di servizio in Africa è emblematico. Non ho certo detto “stia nel Suo paesotto”. Mi spiace smentirla su questo punto.
    cordiali saluti.

  16. anna says:

    purtroppo non mi va di replicare ad oltranza, ma non si è trattato di una conversazione telefonica.
    il Console è stato contattato via mail e nel mio annuncio (vedi sopra) c’è il copia-incolla della mail di risposta.
    cordiali saluti e buon lavoro.

  17. Luis Cavalieri says:

    mi sembra strano che io possa aver menzionato la malattia di mia figlia in una mail. Mi potrebbe cortesemente rigirare la mail che Le ho mandato all’indirizzo luis.cavalieri@esteri.it ?
    buon lavoro anche a Lei e un cordiale saluto da Caracas.

  18. maria says:

    ciao … sono appena rientrata dal venezuela. vorrei tornarci al più presto, ma cercando lavoro. qualcuno sa se è possibile insegnare italiano nelle scuole o nelle università? io in italia insegno… grazie mille

    mari

  19. Roberto says:

    Molto interessante questo forum. Vorrei andare a Caracas in Aprile (2010),
    a trovare la mia ragazza. E’ molto infastidita dal fatto che anch’io subisca
    la psicosi sul tema sicurezza, però quello che leggo nei siti internet a riguardo non
    mi aiuta a stare tranquillo. A volte la descrivono come l’inferno in terra.
    Fa piacere leggere in questo forum di qualcuno che vive lì e che non la pensa ugualmente.
    Mi confermate dunque che faccio bene ad andare, ragazza a parte? Grazie

  20. alessia says:

    tra meno di due mesi mi trasferirò a Caracas, sono in bilico tra l’entusiasmo e la paura.
    spero di poter entrare in contatto con qualcuno di voi che ha vissuto li per avere qualche dritta, sopratutto di carattere pratico quotidiano: un buon corso di spagnolo, un suggerimento per il quartiere in cui vivere, etc.

    grazie a tutti

  21. enrico says:

    Sono appena tornato da Caracas, ci sono stato due mesi per motivi di lavoro, devo dire che a me non mi è successo mai niente, ma me ne hanno raccontate tante, taxi pirati che se ti vedono “tonto” cambiano direzione e ti portano dagli amici per farti ripulire, donne prese di mira nei centri commerciali che uscivano dagli ascensori e deruvate di tutto, una persona ritrovata seminuda sul monte avila perchè gli hanno portato via calzoni, magliette e scarpe, motociclisti fermati e derubati della loro moto anche in centro e tante altre cose della criminalità comune. Sicuramente la paura nei volti della gente che incontri la vedi, non solo, per recarsi in casa di amici tutti hanno la chiave degli ascensori e quindi non puoi salire da solo, non hanno balconi per impedire a chiunque di intromettersi in casa, le macchine hanno quasi tutte i vetri oscurati da non far vedere chi c’è all’interno, insomma mi è sembrato come tutti vivano un pò troppo blindati. Io sono stato maggiormente in centro ma si resipra l’aria di incontrarsi e filare ognuno per la sua strada, se devo consigliare questa città come meta turistica non lo farei, ma se uno vuole andare poi alle isole allora ne vale la pena. Come altre grandi città più o meno uguali il fatto è sempre lo stesso, se si stà attenti difficilmente si incappa in problemi, se si è sprovveduti e si fa del tutto per mettersi in mostra indossando tutto il possibile per farsi notare, maneggiare soldi a non finire, andando in posti troppo periferici allora si, quello può essere negativo. Io sono stato bene, non posso parlarne male, ma sono stato attento, forse anche troppo.

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